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All’inizio del suo Vangelo, Giovanni (1,16) afferma solennemente che dalla pienezza del Verbo incarnato noi tutti abbiamo ricevuto grazia su grazia[i]. I Padri della Chiesa hanno inteso queste parole in un senso ben preciso: dalla “pienezza di Spirito Santo” di Gesù noi abbiamo ricevuto e riceviamo grazia su grazia.
La festa di oggi ci parla di Gesù che viene riempito di Spirito Santo per potere, a sua volta, riempire di Spirito Santo noi che partecipiamo al suo mistero.
Per cogliere il senso di questa festo, dobbiamo chiederci tre cose: 1. Che importanza ebbe il battesimo personalmente per Gesù? 2. Che importanza ha il battesimo di Gesù per noi Chiesa? 3. Quali conseguenze dobbiamo trarre per la nostra vita?
1. Il battesimo per Gesù
Il Vangelo (Mt 3,13-17) racconta che
appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui.
Prima del battesimo lo Spirito era certo già venuto nell’esistenza del Figlio di Dio: era venuto al momento stesso dell’incarnazione, grazie alla quale gli era “santo” già fin dalla nascita. Tuttavia i primi cristiani attribuivano un significato a parte, decisivo, a questa manifestazione solenne nel Giordano, in occasione dell’inizio della sua opera messianica. Come dice Pietro:
Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui (At 10,34-38).
Nella vita di Gesù, vediamo realizzarsi la profezia di Isaia (42,1-7):
“Egli porterà il diritto alle nazioni”,
senza arroganza, senza frastuono, con mitezza e con forza insieme, per aprire gli occhi ai ciechi, per liberare i prigionieri e coloro che sono nelle tenebre.
Lo Spirito Santo viene ad consacrare, cioè, nel linguaggio biblico, a dare l’investitura e i poteri necessari a Gesù per la missione di salvare gli uomini. Dopo il battesimo, la potenza dello Spirito Santo si manifesta in Gesù attraverso effetti grandiosi e immediati: miracoli, predicazione con autorità, instaurazione del Regno di Dio, vittoria sui demoni.
2. Per noi
Diceva sant’Atanasio: “È a noi che è destinata la discesa dello Spirito Santo su Gesù nel Giordano”. Gesù viene riempito di Spirito Santo per noi!
Innanzitutto perché siamo noi “le nazioni” alle quali Cristo porta il diritto; siamo noi i ciechi ai quali apre gli occhi, i prigionieri che viene a liberare: ciechi per il nostro peccato, prigionieri del nostro egoismo, dell’ignoranza, della morte. Gesù viene a togliere il nostro peccato e a donarci la libertà dei figli di Dio.
Ma c’è un altro aspetto da considerare: liberati dal peccato, abbiamo ricevuto anche noi lo Spirito Santo! Se noi siamo Cristiani è perché lo Spirito di Cristo è sceso su di noi: noi siamo il corpo di Cristo perché abbiamo in noi lo Spirito di Cristo. Noi siamo un “popolo messianico”, come il Concilio Vaticano II definisce la Chiesa, perché siamo un popolo di consacrati nello Spirito Santo. Questo è il mistero del nostro Battesimo, la cui potenza si rinnova ogni volta che – come nella festa di oggi – ne riprendiamo coscienza.
3. In noi
Questo mistero di consacrazione tende a portare in noi il suo frutto. E il frutto è questo: che diventiamo noi stessi come Cristo. Che passiamo per le strade del mondo portando pace, facendo del bene, portando guarigione e liberazione.
Ciò è possibile, perché lo Spirito di Cristo abita in noi. Ma richiede il nostro impegno ad assecondarne l’opera, a vivere sulle orme di lui, così come ce l’ha presentato Isaia: senza clamore, senza toni sopra le righe, con mansuetudine e umiltà, avendo cura della fragilità umana, con dolcezza e forza, con fedeltà e mitezza.
Preghiamo perché anche noi, che siamo partecipi della consacrazione di Gesù, possiamo essere suoi testimoni.
[i] Cf. R. Cantalamessa I misteri di Cristo nella vita della Chiesa, Milano 1991, pp. 125-ss
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