L’essenza del cristianesimo è la fede in Gesù Cristo morto e risorto per noi. L’essenza del cristianesimo è la Pasqua. La formulazione del mistero pasquale suona così: “Cristo morì per i nostri peccati ed è risuscitato per la nostra giustificazione”. Questo è il kèrygma, l’annunzio solennissimo della risurrezione. Cristo risorto non ha consegnato alla Chiesa queste parole per poi andarsene, lasciando che lo si cerchi dentro di esse come dentro un sepolcro. No! Si è chiuso dentro queste parole con il suo Spirito in modo simile a ciò che ha fatto con il pane e il vino nell’Eucaristia. Perciò l’annuncio della risurrezione è gravido di Cristo e lo genera nei cuori .
Dobbiamo esporci a questa potenza. Il Vangelo narra che al mattino di Pasqua vi fu un gran terremoto (cfr, Mt 28, 1-2). La nostra celebrazione oggi dovrebbe essere questo: un gran terremoto che fa rotolare via la pietra che chiude il nostro cuore, come l’angelo del Signore rotolò via la pietra che chiudeva il Sepolcro.
“Cristo morì per i nostri peccati ed è risuscitato per la nostra giustificazione”. Questo concetto di “giustificazione”, nell’Exultet della veglia di Pasqua è espresso con l’immagine della “redenzione dello schiavo”: eravamo schiavi di uno più forte di noi, e siamo stati riscattati. Come eravamo schiavi? Chi commette il peccato è schiavo del peccato, e va incontro alla morte. Così noi eravamo schiavi della nostra superbia, dell’invidia, dell’ira, della gola, dell’avarizia, dell’accidia, della lussuria. Eravamo schiavi di satana perché avevamo peccato.
Secondo giustizia dovevamo essere noi a lottare per liberarci. Ma non ci era possibile liberarci, perché satana era nostro padrone, e finché rimanevamo schiavi, non potevamo combattere contro di lui, che era più forte di noi. Solo Dio poteva vincere satana, ma non era lui a dover combattere, perché lui non aveva peccato! Come si esce da questa situazione di stallo? Dio si è fatto uomo per poter combattere. Gesù come uomo intraprende la lotta in nome degli altri uomini, ma come Dio ha il potere di vincere, e questo ha ribaltato la situazione del mondo. E noi viviamo della sua vittoria!
Chi glie lo ha fatto fare? Il mistero della nostra redenzione nasce dal cuore della Trinità: dall’immenso amore del Padre per noi e dall’immenso amore di Gesù per il Padre: O immensità del tuo amore per noi! O inestimabile segno di bontà: per riscattare lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio!
“Così Dio ha amato il mondo!”, dice S. Giovanni. E al posto della parola “mondo” possiamo metterci il nostro nome proprio… Così Dio mi ha amato: da dare per me il suo Figlio unigenito! Quanto ci hai amato, Padre buono: da dare a noi, a me, Gesù!
Questo amore, dice la Scrittura, è più forte della morte, le sue vampe sono vampe di fuoco: l’amore è un lottatore che ci afferra e non molla la presa: “Chi ci separerà dall’amore di Dio?”
Quando eravamo nemici siamo stati amati da Gesù fino alla morte. Di cosa è morto Gesù? È morto d’amore per noi. Ed è risorto per la nostra giustificazione ora viviamo della sua risurrezione. Se fosse rimasto nella morte il suo amore sarebbe nel passato, ma invece è risorto, e può continuare ad amarci in eterno! Il suo cuore è stato aperto dalla lancia, nell’ora della morte; ma adesso, nella risurrezione, questo cuore aperto continua a vivere, a vivere in eterno, eternamente aperto e dice e grida: Entra, entra nel mio cuore. Sono risorto per amarti in eterno!
Quale sarà la nostra risposta a questo amore? L’amore si paga con l’amore. E Cristo è risorto perché noi possiamo riamarlo in eterno.
Bellissimo! Buona Pasqua, Cristo è risorto è veramente risorto! Alleluia!!!
Caro Aldo, le tue catechesi mi fanno sognare, mi fanno volare altissimo. Siamo veramenti tutti fratelli, il male che fa una persona cade veramente in negativo su tutto il Corpo Mistico e così ricade in positivo il bene. Le tue parole così piene di convinzione e di gioia sono come un balsamo per i cuori sofferenti e riempiono di speranza, di fede, di voglia di santità, fanno veramente palpitare il cuore. Ricordi i discepoli di Emmaus quando si dicevano che sentivano qualcosa di bello dentro l’anima quando Gesù stava con loro? Anche tu come Gesù ci ricordi il senso della nostra esistenza e il nostro destino, e allora sembra più facile camminare nella vita. Grazie a nome di tutti, Antonietta
Grazie a te. Prega perché io possa svolgere questo servizio nello Spirito Santo, a gloria del Signore.